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Riforma di Caracalla e di Aureliano

Nel 215 Caracalla (211-217), diminuì da 1/45 a 1/50 di libbra lo standard ponderale dell’aureus (=gr. 6,54) e, per ridare fiducia alla moneta divisionale, creò un nuovo nominale d’argento, l’antoninianus, nella funzione di moneta cardine del sistema, sostituendo con questo il denarius, la cui coniazione cessò verso il 250; nel 260 fu sospesa anche quella del sestertius.
Nel 274, l’aurelianeus (contenente il 4% d’argento), prese il posto dell’antoninianus divenuto, ormai, solo un nominale di rame imbiancato. Confrontando le due riforme, si nota come Aureliano (270-275), cercò di ricreare il sistema monetario di Caracalla, tanto che l’aureus tornò a valere 1/50 di libbra (come indicherebbe la marca I•L) .
Aureliano emettendo una moneta di valore intrinseco superiore alla precedente, ma di uguale valore nominale ed imponendole standard definiti, tentò di restituirle fiducia. Inoltre, ritirando le monete emesse prima del 274 ed emettendo i nuovi radiati (anche se in numero minore), sperava di ridurre la massa circolante stabilizzando, così, i prezzi.
In realtà, malgrado il suo tentativo di “restaurazione”, l’inflazione non fu superata.

  Caracalla Decio Aureliano (274)
Aureus 1/50= gr.6,54   1/50 =gr.6,54
Antoninianus 1/64= gr.5,11 1/84=gr.3,89  
Aurelianeus     1/84=gr.3,89 (XX-I)
Denarius 1/96= gr.3,41 1/126 =gr.2,59  
Sestertius 1/14=gr.23,28 1/16=gr.20,46
 
Dupondius 1/25=gr.13,08 1/32=gr.10,23 1/26=gr.12,98
As 1/32=gr.10,23 1/36=gr.9,09 1/41=gr. 7,07