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Rinvenimenti Monetali

Le monete possono essere rinvenute in due diversi tipi di giacitura:

  • sporadica, con esemplari isolati
  • in contenitori (ripostigli o tesoretti) più o meno numerosi

entrambe le tipologie di rinvenimento richiedono analisi diversificate per la ricostruzione della circolazione monetaria.

Il primo tipo permette una migliore valutazione della circolazione monetaria di una determinata area e periodo, perché caratterizzata da esemplari erratici e sporadici. Queste monete, perse casualmente, costituivano, con tutta probabilità, il numerario circolante di  uso quotidiano e, generalmente, di basso valore; infatti le aree di rinvenimento più comuni sono quelle di grande frequentazione antropica, come fori, arene, terme, santuari.

Il secondo tipo consente, invece, di ipotizzare significativi avvenimenti storici o eventi traumatici (guerre, invasioni, pestilenze) che determinarono la tesaurizzazione, rendendo possibile la verifica di altri aspetti della monetazione nonchè di situazioni storico-economiche come, ad esempio, l'influenza di provvedimenti monetari dell'autorità centrale, stime quantitative, giacitura contemporanea di emissioni, analisi tipologiche, ecc... Le informazioni ricavabili dai gruzzoli variano a seconda dei criteri di scelta del circolante che hanno privilegiato, generalmente, la moneta di maggior valore intrinseco e di migliore conservazione. Va detto che questi sistemi di selezione hanno determinato una differente tipologia dei  ripostigli stessi: da quello di tesaurizzazione, composto da monete databili anche a secoli prima dell'interramento, a quello di emergenza, che, raccolto a causa di qualche avvenimento improvviso, può contenere anche esemplari di minore valore intrinseco. Generalmente questi nuclei di monete si trovano nascosti   in luoghi imprevedibili e poco accessibili e vengono rinvenuti casualmente.

Di particolare interesse sono i rinvenimenti effettuati in situazioni ben identificabili e databili, perchè consentono di definire la  circolazione monetaria e, quindi, di ricostruire la vita economica del sito stesso. Un caso emblematico è costituito da Pompei: la disastrosa eruzione del Vesuvio, che sigillò sotto uno strato di cenere tutta la città, consente di "fotografare" la vita economica all'Agosto del 79 d.C.

Diverso l'esempio dell'alveo del Tevere : qui tutte le monete (per lo più accidentalmente cadute durante lo svolgimento delle attività commerciali lungo i suoi argini, o nei punti di transito, o trascinate dal ritiro delle acque alluvionali dopo l'inondazione o, anche, attraverso il sistema fognante), antiche e moderne sono presenti  insieme nelle sabbie dell'alveo, non permettendo di distinguere i diversi momenti in cui è avvenuto l'accumulo.